Presenza di nudo integrale in scena
> Vincitore Premio Danza&Danza 2017 come miglior produzione italiana dell'anno
> Finalista Premio Ubu 2017
“…un balletto di straziante bellezza” Andrea Porcheddu
sabato 11 marzo, 20:45 | Teatro Astra Vicenza |
In scena tre differenti capolavori: uno musicale, il quartetto in re minore La morte e la fanciulla; uno fisico, l'essere umano nell'eccellenza delle sue dinamiche; uno spirituale-filosofico, il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi. Un esempio di scrittura musicale che aspira all’infinito e accompagna l’ascoltatore oltre un’idea razionale, verso l’ignoto e il trascendente.
Come già Matthias Claudius nel testo del Lied e Franz Schubert nel quartetto d'archi in re minore, Abbondanza e Bertoni hanno seguito il tema della morte accompagnata a giovani figure femminili sul crinale di un confine oscuro tra sessualità e morte; nello spettacolo questi due aspetti sono così distinti: piano coreografico (la fanciulla) e piano video (la morte).
La danza e la musica di Schubert appartengono al mondo della "Fanciulla". Sul palcoscenico orizzontale la coreografia, una sorta di stenografia bruciante, segue rigorosamente, fino all'evidenza e all'eccesso, gli impulsi musicali: ottocenteschi e romantici. In questa direzione troviamo i corpi nella loro essenza: privi finanche di quell'ultima copertura possibile, fisica ed emotiva. Nudi, come al cospetto della morte.
"Abbiamo provato ad abbigliare, a mettere vari costumi alle danzatrici ma nessun abito era giusto come la loro nudità." Antonella Bertoni
Nei video diamo l'immagine che "la Morte" ha di noi. È uno sguardo sul contemporaneo: sfalsato e distorto, che ci restituisce un presente virtuale in antitesi con l’accadimento “live” della coreografia. Sul palcoscenico verticale (lo schermo), l'occhio della videocamera riflette la visione invadente e sempre presente dell'antagonista delle fanciulle. Il suono è quello silente del velato e inquietante respiro della morte, sospesa tra i quattro movimenti del quartetto d’archi.
Michele Abbondanza e Antonella Bertoni. Dall’esperienza newyorkese nella scuola di Alwin Nikolais agli studi francesi con Dominique Dupuy, attraverso le improvvisazioni ‘poetiche’ di Carolyn Carlson, lo studio e la pratica dello zen, Michele Abbondanza (co-fondatore del gruppo Sosta Palmizi e docente alla Scuola di Teatro del Piccolo di Milano) e Antonella Bertoni fondano la Compagnia Abbondanza/Bertoni riconosciuta come una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano per le loro creazioni, per l'attività formativa e pedagogica e per la diffusione del teatro danza contemporaneo.
regia e coreografia | Michele Abbonadanza e Antonella Bertoni |
con | Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas, Ludovica Messina |
musiche | F. Schubert |
titolo originale | Der Tod und das Mädchen |
ideazione luci | Andrea Gentili |
direzione tecnica | Claudio Modugno |
video | Jump Cut |
produzione | Compagnia Abbondanza/Bertoni |
con il sostegno di | MiBACT Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, Provincia autonoma di Trento - Servizio attività culturali, Comune di Rovereto - Assessorato alla Cultura, Fondazione cassa di risparmio di Trento e Rovereto |
Durata: 55 minuti (senza intervallo)