sabato 1 dicembre, 20:45 | Sala del Ridotto |
Giustizia, vendetta, perdono, pena. Questi sono i temi universali dell'Oscura immensità, un progetto narrativo nato come romanzo e che ora trova una sua articolazione naturale come testo teatrale. Quando venne pubblicato in Italia, il romanzo provocò, nel senso migliore del termine, un intenso e lacerante dibattito tra autore e lettori.
Oscura immensità non lascia scampo. Alla fine ognuno è costretto a prendere posizione, a non eludere le domande che i due personaggi, Raffaello Beggiato e Silvano Contin, carnefice e vittima, pongono con la forza disarmante dei destini contrapposti e ineluttabili.
Chi deve perdonare colui che ha commesso un delitto e che sta scontando una pena detentiva o è rinchiuso nel braccio dellla morte? I familiari della vittima o lo Stato? O entrambi?
La ragione, la politica, la religione, la filosofia non sono ancora riuscite a dare una risposta esauriente e in grado di soddisfare coloro che hanno sofferto il danno irreparabile della perdita di un loro caro, per mano assassina, perchè prevalgono sentimenti ancestrali che offuscano, accecano, trasformando l'esistenza in una oscura immensità.
La nostra società è incapace di lenire il dolore di coloro che hanno subito un tale torto. La comunità in cui vivono tende ad escluderli, a condannarli a un ergastolo di dolore, solitudine e livore perchè la punizione del reo non è mai soddisfacente.
La vendetta, la più dura e terribile, rimane come unica soluzione di razionalizzazione del lutto, di possibile via a un fututo diverso. Proprio quella vendetta che porta persone miti ad assistere all'esecuzione di un uomo e a uscire dal carcere con un sorriso stampato sulle labbra. Non vi è nulla di inventato nell'Oscura immensità.
Una vicenda straordinaria perchè il cuore spezzato di Silvano Contin è ormai incapace di ritrovare il filo di un'esistenza fondata su valori postivi. Questa è la durissima lezione di queste storie.
Raffaello Beggiato è l'altra faccia della medaglia: reo di un delitto odioso ha diritto a una seconda possibilità?