coreografie Giada Bardelli
direzione musicale Marco Fiorini
adattamento e regia Corrado Abbati
domenica 3 febbraio, 17:00 | Sala Maggiore |
Quando Strauss nel 1874 scrisse "il Pipistrello", lo ambientò "ai giorni nostri", naturalmente erano i giorni suoi ma un po' anche i nostri, di oggi.
Con "il Pipistrello" l'Austria cominciava a dimenticare la grave crisi finanziaria che poco prima si era abbattuta sul paese travolgendo la Borsa; oggi forse non dobbiamo anche noi cominciare a dimenticare?
Con "il Pipistrello" il pubblico di allora ritrovava ottimismo, piacere, gioia voglia di vivere e chi può negare che anche a noi oggi non serva quella matrice vitale che vive in questa operetta?
La spigliatezza diventa vigore inventivo, ognuno è un altro, vecchio e nuovo, apparenza e realtà, sembrano confondersi in un'elegante festa in maschera dove potremmo riconoscerci e divertirci.
E a divertirvi ci penseranno il vivace intreccio della commedia degli equivoci, le irresistibili danze e le meravigliose musiche di Strauss che ritroveranno un vigore nuovo nelle festose, colorate, cangianti, emozionanti, ammiccanti atmosfere di questo “nuovo” Pipistrello.
Gabriel von Eisenstein, ricco gentiluomo di campagna, è stato condannato, per diffamazione, a qualche giorno di prigione.
E’ ormai pronto per recarsi in carcere quando il suo amico, dottor Falke, gli porta un invito per la festa che il principe Orlofsky darà la sera stessa.
Eisenstein non ha dubbi: prima la festa e poi a costituirsi.
Rosalinde, sua moglie, rimasta sola, riceve la visita del suo spasimante Alfred, che però viene scambiato per il padrone di casa e quindi portato in carcere al suo posto.
Anche la festa a casa Orlofsky sarà ricca di qui pro quo preparati ad arte dal dottor Falke, che vuole così vendicarsi di una burla fattagli da Eisenstein quando lo lasciò in strada a passare la notte solo, ubriaco e vestito da Pipistrello.
Alla festa arrivano così Adele, la cameriera di Eisenstein, il direttore delle carceri, convinto di avere messo in galera Eisenstein, e Rosalinde.
Eisenstein, sotto falso nome, e Rosalinde, mascherata da contessa ungherese, si incontrano. Lui non la riconosce e comincia a corteggiarla donandole anche un bellissimo orologio.
All’alba Eisenstein va a costituirsi, ma il carceriere lo informa che c’è già un Eisenstein in galera.
Eisenstein cerca di capire e quando apprende della “visita” di Alfred a sua moglie si infuria, ma Rosalinde ha buon gioco mostrandogli l’orologio donato da lui alla presunta contessa ungherese.
Alla fine, dunque, si farà pace e non resterà che riderci sopra.