Eleonora, ultima notte a Pittsburgh
Prosa al ridotto

Eleonora, ultima notte a Pittsburgh

di Ghigo De Chiara
con Annamaria Guarnieri
musiche a cura di Simone Cussino
regia di Maurizio Scaparro

di Ghigo De Chiara
regia di Maurizio Scaparro
musiche a cura di Simone Cussino
con Annamaria Guarnieri
produzione Compagnia Italiana, Teatro Franco Parenti
con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, Comitato di coordinamento del 150° dell'Unità d'Italia

Spettacoli

venerdì 20 gennaio, 20:45Sala del Ridotto

Nasce a Vigevano, in una camera d’albergo; muore a Pittsburgh, in una camera d’albergo. È l’inizio e la fine del lungo viaggio, o meglio la lunga tournée, intorno al mondo di Eleonora Duse, figlia d’arte. Ma l’arte sua, quella costruita con la gioia e la fatica di vivere, era destinata a resistere nel tempo ed a diventare mito, forse perché era un grido o un canto splendidamente e tragicamente umano (come sa essere talvolta l’arte teatrale).
I primi amori, il cielo di Napoli, Asolo, gli incontri con Gabriele D’Annunzio e Arrigo Boito, le lettere sparse negli anni e nei viaggi, il grande affetto per la figlia Enrichetta, e poi la guerra, l’amore per l’Italia e per la sua lingua, le vittorie, la solitudine, le delusioni, le rivincite, la Parigi di Sarah Bernhardt e via via i palazzi di Pietroburgo, l’amore per Beethoven, la “crudeltà” di New York, il sole di San Francisco, la pioggia e le ciminiere di Pittsburgh, ma sempre la volontà, malgrado tutto, di viaggiare, di conoscere e di sperimentare, di tornare al suo vero amore: il teatro.

Per questo “l’ultima notte a Pittsburgh” è rivissuta nel testo di Ghigo de Chiara in un alternarsi febbricitante di ricordi e di sogni, con l’eco dei testi e degli spettacoli a lei più cari, ma soprattutto con il conforto di parole scritte durante tutta la sua vita alle persone amate e a se stessa. Ed è anche un modo per rendere omaggio oggi, a 150 anni dall’Unità d’Italia, ad una donna leggendaria come Eleonora Duse, col volto e la straordinaria maestria della grandissima Anna Maria Guarnieri, che affronta questo testo dopo grandi sfide, tutte vinte - non ultima l'avventura firmata Andrèe Shammah a fianco di Luciano Virgilio, con Antonio e Cleopatra alle corse di Roberto Cavosi.

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