NYA Progetto Ponte Culturale Mediterraneo
Danza

NYA Progetto Ponte Culturale Mediterraneo

Compagnie La Baraka (Francia)
Cellula Contemporanea Ballet National Algerien (Algeria)

direzione artistica e coreografia di Abou Lagraa

assitente alla coreografia Nawal Lagraa
musica Maurice Ravel, Houria Aichi
scene Abou Lagraa, Franck Besson
luci Gerard Garchey
costumi Michelle Amet

Spettacoli

martedì 13 marzo, 20:45Sala Maggiore

"NYA" è una creazione coreografica del 2010 che ha ottenuto il Grand Prix de la Critique; è composto da un dittico, due brani speculari, fortemente dissimili, animati da due diverse memorie musicali: il primo “europeo” si dipana sulle note del “Bolero” di Maurice Ravel, il secondo “nordafricano” è sviluppato sulle musiche etniche e sui canti di Houria Aichi e Hossam Ramzy.
Nya è una parola araba che indica una sorta di iniziazione alla vita; la creazione di Abou Lagraa, rappresentata per la prima volta in Italia nel settembre dello scorso anno al festival OrienteOccidente di Rovereto, è ideata per i dieci danzatori hip hop della Cellula Contemporanea del Balletto Contemporaneo di Algeri, gruppo che nelle intenzioni si pone come ponte culturale mediterraneo franco-algerino, in un progetto globale di formazione.
Nella prima parte, su uno sfondo sonoro che richiama il traffico, il vociare di una piazza, i suoni di un mercato, i dieci interpreti si alternano con una danza piena di cadute e di attese, quasi un atteggiamento di sfida, premessa alle ragioni dello stare insieme, con una fisicità da street dance per corpi anche meno atletici, in cui i rimandi continui a danze folkloriche richiedono una estrema flessibilità delle braccia e delle gambe; la seconda parte, più impegnativa anche dal punto di vista temporale, è dedicata ai canti di Houria Aïchi e si rivolge essenzialmente all'anima algerina del gruppo.
Un pannello verticale di tappeti al centro, ricamati su sfondo turchese, si apre su di uno spazio vuoto; numerosi i cambi di ritmo con svolte anche acrobatiche, mai banali, sulla musica, per trasmettere una forte energia da interprete a interprete e per creare relazioni visive, più che sequenze di danza preordinate.


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