Life. / Vita.
Danza

Life. / Vita.

BalletBoyz
nuova produzione

BalletBoyz®
direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt
nuova produzione 2016

danzatori Andrea Carrucciu, Simone Donati, Flavien Esmieu, Marc Galvez, Edward Pearce, Harry Price, Matthew Rees, Jordan Robson, Matthew Sandiford, Bradley Waller, Josh Wild

Rabbit
prima assoluta Londra, Sadlers Wells 20 aprile 2016
coreografia Pontus Lidberg
luci James Farncombe
musica Henryk Mikolaj Górecki, Kleines Requiem für eine Polka,Op 66
per gentile concessione Boosey & Hawkes Music Publishers Limited

intervallo

Fiction
Prima assoluta Londra, Sadlers Wells 20 aprile 2016
coreografia Javier de Frutos
luci James Farncombe
musica Ben Foskett, P.Jabara Last Dance
Pubblicata da BMG Rights Management Ltd. © 1978 , su gentile concessione ,tutti i diritti riservati. Testi di Ismene Brown, voci Jim Carter, Sir Derek Jacobi CBE ed Imelda Staunton CBE


Durata: 1 ora e 20 minuti compreso un intervallo 


Spettacoli

giovedì 23 marzo, 20:45Sala Maggiore

Compagnia britannica rigorosamente al maschile, composta da 10 straordinari danzatori, residente al Sadler’s Wells di Londra, sotto la direzione artistica di Michael Nunn e William Trevitt. E' considerata una delle forze più sfacciatamente originali ed innovative nel panorama della modern dance, pioniera dell’idea di una danza per tutti, ha raggiunto un vasto pubblico grazie agli applauditi lavori in teatro e in televisione.
In questa nuova creazione che si compone di due parti, Rabbitcoreografia di Pontus Lindberg e Fiction di Javier de Frutos, i Balletboyz daranno il meglio della loro energetica forza interpretativa, per raccontare danzando, in modo originale, elegante e provocatorio, temi come la solitudine e la morte.

In Rabbit ritroviamo l’abituale intelligenza e l’interesse per gli animali di Lidberg, una delle stelle più brillanti della danza scandinava, in un lavoro intrigante sull’esclusione e il desiderio di appartenenza alla comunità. Il lavoro, che si apre con due uomini in scena, incuriosisce subito lo spettatore, dal momento che uno di loro indossa una testa di coniglio. Entrano altri danzatori tutti vestiti in modo simile, anche se non sempre con la testa di coniglio, variando costantemente la dinamica, Rabbit ha un che di onirico; attinge al subconscio e alla sfera psicologica, in una scatola scenica illuminata da luce lunare. Lidberg ha tratto dai danzatori una qualità di movimento morbida, quasi senza peso, in cui uomini adulti trasportati in aria appaiono leggeri come piume e in cui la danza mantiene la sua notevole fluidità durante tutto il pezzo. La scelta di Lidberg di usare la musica di Henryk Gorecki crea un intelligente contrappunto al movimento.
Il questa creazione il coreografo lascia libero lo spettatore di elaborare un proprio significato: “E’ come quando si guarda un quadro" - dice - "il guardarlo ci può arrivare a dire molte più cose su noi stessi che non sul quadro stesso".

In Fiction, l’inizio è surreale: una voce annuncia che il coreografo Javier de Frutos e’ morto. Una circostanza fortuita, durante l’intervallo frammenti di plastica sono caduti in palcoscenico e gli sono costati la vita. Ovviamente Javier de Frutos e’ vivo, voleva solo creare un lavoro sulla morte e gli sembrava scortese farlo su quella di qualcun altro.
I danzatori, in scena davanti ad una grande sbarra, cominciano a muoversi come se le parole fossero il motore del loro movimento. Il lavoro progredisce in qualcosa di molto speciale, con un uso virtuosistico della sbarra, sopra e sotto, con movimenti spesso a canone e a volte all’unisono, in quello che sembra un flusso incessante di creatività e immaginazione.
Le emozioni traboccano, un individuo sembra essere escluso dal gruppo, un altro viene prevaricato; de Frutus non solo sa come il corpo maschile si muove ma anche che cosa motiva chi lo possiede, e tutto questo si ritrova nella riuscitissima coreografia.

Testo raccolto da Louise Schawartzkoff, Time Out’s UK e Gerald Dowler per Balletto Oggi.