Lei e Tancredi. Denunce di corpi parlanti
Danza al ridotto

Lei e Tancredi. Denunce di corpi parlanti

con la compagnia Cie Twain - Physical Dance Theatre
coreografia e regia Loredana Parrella

coreografia e regia: Loredana Parrella
disegno luci: Cesare Lavezzoli
consulenza alla drammaturgia: Roberta Nicolai
costumi: Loredana Parrella
musica: rielaborata da Alessandro D’Alessio
organizzazione: Elisa Vago
interpreti: Yoris Petrillo, Elisa Teodori, Fernando Pasquini, Elisa Melis, Giuseppe Claudio Insalaco, Giulia Cenni, Paula Romero Raga

Progetto Finalista Premio Equilibrio 2008
Spettacolo Vincitore Bando Fuori Rotta 2010/2011, Areapergolesi - Milano
Premio MarteAwards Miglior Compagnia 2010

durata: 75 minuti

Spettacoli

sabato 22 marzo, 20:45Sala del Ridotto

Il cavaliere cristiano Tancredi e la guerriera musulmana Clorinda: un amore impossibile che finisce in un duello cruento. Così lo racconta Torquato Tasso nella “Gerusalemme liberata”, così lo ripete Claudio Monteverdi nel madrigale che riporta i loro nomi. A questi due eroi, separati da conflitti troppo grandi per loro, Loredana Parrella dedica un intenso spettacolo di danza contemporanea, moltiplicando “i Tancredi e le Clorinda”, eroici cavalieri dei tempi delle Crociate, ma anche giovani dell’intifada, studenti e poliziotti: corpi d’amore e di rivolta. La solitudine dell’eroe è ben espressa dall’amore impossibile, quello degli amanti separati dalla cultura e dalla religione. Tancredi e Clorinda, “due creature singolari, più forti di se stesse, sì, capaci l’una e l’altra di andare, a costo della vita, per amore della verità, al di là delle proprie forze, fino all’altro, il più lontano, il più vicino” (Hélène Cixous), diventano, in questo spettacolo, “corpi parlanti”: di fronte alla stanchezza e alla rinuncia, devastanti caratteristiche del nostro tempo, rappresentano un’altra possibilità, diventando così strumento privilegiato per analizzare la disumanizzazione del mondo contemporaneo, mettendo in atto (in danza) una personale esplorazione del Mondo, segnato da conflitti tra popoli e da conflitti interiori. La coreografia vede in scena otto corpi danzanti che incarnano allo stesso tempo gli eroi delle crociate medievali, i giovani dell’intifada israelo-palestinese, gli studenti e i poliziotti delle rivolte degli anni di piombo. I personaggi di Tasso diventano così viatico per indagare su alcuni degli avvenimenti della nostra storia recente, arrivando a leggerne gli effetti sulla quotidianità. Nella messa in scena lo spazio è suddiviso tra l'azione dei corpi danzanti e quello della videoproiezione live che ne ingrandisce volti e dettagli in un gioco di rimandi tra l'azione e la sua amplificazione visiva in una ricerca squisitamente coreografica che oltrepassa la tecnica per raggiungere un'espressione emozionale, incisiva e pura, permettendo ai corpi degli interpreti di urlare, allo stesso tempo, dolore e amore, frammenti di denunce nel tentativo di evidenziare la purezza dell'essere umano piuttosto che quel che rappresenta.

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