AL CINEMA, NELLA SALA DEL RIDOTTO
regia di Gianni di Capua
produzione: Kublai Film S.r.l. in associazione con Tunastudio Soc. coop.
tipologia: documentario; realizzato con il sostegno del Fondo unico per il Cinema e l'Audiovisivo della Regione del Veneto
durata: 52 min
lingua originale: Italiano, Tedesco
Il documentario coglie nelle celebrazioni del bicentenario della nascita di Richard Wagner, l'occasione di portare in evidenza un episodio poco noto della vita del grande compositore tedesco, sullo sfondo del rapporto privilegiato tra il compositore e Venezia, la città che ha più amato e dove morirà il 13 febbraio1883.
Il film è stato presentato alla 70° Mostra Cinematografica della Biennale di Venezia.
Il regista, presente in sala, introdurrà la proiezione del film.
venerdì 28 marzo, 20:00 | Sala del Ridotto |
L’episodio al centro del documentario ricostruisce l’esecuzione della Sinfonia in Do, un lavoro giovanile di Wagner creduto smarrito, che il compositore, nell’intimità famigliare, diresse la sera del Natale del 1882, nelle sale Apollinee del Teatro La Fenice, alla guida di un’orchestra formata dagli insegnanti e dagli allievi del Liceo Musicale Benedetto Marcello.
Fu il suo ultimo concerto, ma anche un desiderio finalmente esaudito: riascoltare la partitura a cinquant’anni dalla sua prima esecuzione proprio nel giorno del compleanno di Cosima, l’amata moglie a cui l’evento era stato dedicato e tenuto malaccortamente nascosto.
Wagner scrisse la sinfonia a 19 anni perdendo traccia del manoscritto dopo averlo consegnato a Felix Mendelsshon. Soltanto nel 1877 alcune parti strumentali vennero rinvenute in una soffitta di Dresda all’interno di un baule; Anton Seidl, l’allora giovane assistente di Wagner, su incarico di questi, ricompose la partitura nel 1878. Molti anni dopo, diventato il celebrato direttore della New York Philharmonic, riferendosi a quella partitura Seidl dichiarò «Così come ci si toglie il cappello davanti alla casa in cui Wagner è nato, in segno di rispetto per il luogo in cui il suo genio vide la luce, altrettanto faranno i musicisti del futuro quando avranno fra le mani – affascinati e sorpresi – questa sinfonia, pietra fondante di quella struttura che ha le sue chiavi di volta nel Tristan, nel Götterdämmerung e nel Parsifal».
Per approfondire: http://wagnerinvenice.com/