coreografia di George Balanchine
domenica 19 gennaio, 16:00 | Sala del Ridotto |
Dal momento in cui fu messo in scena - la prima volta nel 1967 a New York – Jewels dovette il suo successo all’originalità e alla capacità di riuscire a portare sul palcoscenico uno spettacolo di pura danza. George Balanchine, creatore e coreografo di spettacoli danzanti e non solo, concepì l’idea di realizzare una rappresentazione che fosse un trittico di puro stile, ispirato alle tre principali scuole di danza che avevano maggiormente influenzato il suo percorso. La leggenda, desunta anche da qualche rivelazione dello stesso Balanchine, vuole che furono New York e le affascinanti vetrine di gioielli della Fifth Avenue gli spunti ai quali ispirarsi per realizzare un balletto che è elogio della bellezza della danza e della preziosità delle gemme rifinite con la stessa perfezione che Balanchine voleva ogni volta raggiungere nei movimenti dei propri ballerini.
Il balletto si suddivide in tre parti. La prima è Smeraldi (Emeralds), l’omaggio poetico alla scuola romantica francese; la seconda Rubini (Rubies), omaggio alla tradizione americana dei musical di Broadway e del Jazz; l’ultima, Diamanti (Diamonds) è l’evocazione della tradizione e dei classici del balletto russo.
La rappresentazione nel suo complesso, con straordinari brani tratti dal repertorio di Georges Fauré, Igor Stravinsky e Pëtr Il'ič Čajkovsky, risulta essere uno straordinario divertissement all’insegna dei colori delle gemme preziose.
George Balanchine (1904-1983): fu noto coreografo e creatore di balletti russi con una formazione alla Scuola Imperiale di Balletto e al Conservatorio di San Pietroburgo. L’incontro con Diaghilev – che gli suggerì di francesizzare il proprio nome, Georgij Melitonovič Balančivadze, in vista dell’imminente successo e della necessità di una maggiore riconoscibilità tra il pubblico d’Europa – e l’entrata nei Balletti Russi segnarono l’inizio di una folgorante carriera in veste di coreografo. Dopo la morte di Diaghilev ed esperienze vissute tra Londra, Parigi, Copenhagen e Monte Carlo, il trasferimento di Blanchine negli Usa e il suo ruolo preminente al New York City Ballet, come direttore aggiunto e aiuto coreografo, segnò l’inizio di una fase molto significativa per la sua carriera.
Realizzò oltre quattrocento coreografie per balletto, musical, circo e cinema, dando un fondamentale contributo al rinnovamento del balletto classico nello spirito del XX secolo.