Anticorpi Explo - tracce di giovane danza d'autore
Spettacolo selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore - Anticorpi XL 2019
venerdì 25 giugno, 19:00 | Teatro Spazio Bixio |
T.I.N.A. è un dialogo giocato sul filo tra reale e visionario, un confronto tra personale e sociale con sconfinamenti ironici e onirici, è una donna che prova a definirsi tra mille puntini di sospensione ansiogena. Un lavoro breve non serio e non faceto, fra parola e gesto, epico e ordinario, ordine e caos.
T.I.N.A. è una figura che si definisce e alimenta di paura e ansia. Più che paura, ansia in tutte le sue possibili declinazioni e caratteristiche: da prestazione, da stress, da panico, da pessimismo… Ansia, più che paura, perché l’oggetto che la genera è nascosto, sfuggente, intimo. Un’ansia endemica, pervadente che si autoalimenta in un circolo vizioso in cui le azioni sono una catena di re-azioni sganciate dai pericoli che le provocano. Una condizione fisica, ed emotiva, dove l’atto non riuscendo mai a indirizzarsi, porta solo frustrazione. Una situazione che, apparentemente, non ha alternative d’essere. Uno stato confusionale che turba il soggetto fino quasi a relativizzarne il punto di vista.
Traendo ispirazione dal famoso acronimo coniato da M. Thatcher, T.I.N.A. riflette su una situazione contemporanea che ha portato le premesse di allora quasi agli estremi opposti: dal There Is No Alternative all’odierno essere sommersi da una miriade di possibilità di azione, informazioni, dati, indici, likes…Una condizione tanto estrema da lasciare spesso l’individuo paralizzato di fronte alle scelte da compiere; scelte spesso provvisorie, di breve durata perché le occasioni sono pressoché infinite e la fiducia sulla pertinenza della decisione presa spesso si infrange di fronte alle probabilità di tenuta della stessa. Un mare magnum di occasioni che ipoteticamente si propone come orizzonte di felicità si trasforma non di rado in realtà ansiogena dove persino l’io rischia di perdere la bussola.
T.I.N.A. rende omaggio a quanti condividono questo stato esistenziale ed emotivo. Un tributo offerto con spirito critico e ironia perché, se è giusto lottare per capire e liberarsi da una nuova schiavitù (la sindrome da iperconnessione), forse, un distacco ponderato può schiarire la visione d’insieme e riportare il soggetto al sé.
GISELDA RANIERI
Danzatrice di formazione classica e contemporanea, dal 2008 ricerca nel campo della composizione istantanea collaborando spesso con artisti nazionali e internazionali.
Nel 2009 si trasferisce ad Amsterdam per due mesi dove segue il lavoro della coreografa Katie Duck focalizzato sulla composizione in tempo reale in relazione tra movimento e musica. Nel 2012 è titolare di residenza alla Triennale Bovisa di Milano insieme al percussionista Elia Moretti: quell’esperienza pone le basi per una collaborazione duratura che specializza il duo in progetti di composizione in tempo reale in spazi non teatrali.
È tra i membri fondatori dell’Ass. UBIdanza e lavora con la compagnia Aline Nari_Davide Frangioni con cui lavora in compagnia dal 2008 (http://www.ubidanza.com).
idea e coreografia | Giselda Ranieri |
collaborazione artistica | Sandro Mabellini |
produzione | Aldes |
con il sostegno di | MIC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo, Teatro della Contraddizione |
Durata: 30 minuti