di Antonio Checov
con Michele Placido, Sergio Rubini, Pier Giorgio Bellocchio , Anna Della Rosa
regia di Marco Bellocchio
giovedì 30 gennaio, 20:45 | Sala Maggiore |
venerdì 31 gennaio, 20:45 | Sala Maggiore |
Un classico, "Zio Vanja" di Anton Cechov, con due grandi interpreti, Sergio Rubini e Michele Placido che si confronteranno nel capolavoro di Anton Cechov sotto la guida di un regista anticonformista come MarcoBellocchio, forse più noto per il lavoro cinematografico, ma non estraneo al teatro. Per questa versione ha scelto di adottare un linguaggio diretto, su un registro tragicomico.
La vicenda ruota intorno alla casa di campagna ereditata dal professor Serebrjakov (Michele Placido), cognato di zio Vanja (Sergio Rubini) e padre di Sonia. La prima moglie, sorella di Vanja, è morta e il professore si è risposato con Helena, donna tanto bella quanto annoiata. Tra amori e vicissitudini di vario genere, Serebrjakov comunica a Vanja che è intenzionato a vendere il podere e questo fa emergere tutto il temperamento dello zio, che alla fine tenta di uccidere il professore a colpi di pistola che, però, non andranno a segno. Alla fine il professore ed Helena torneranno in città, lasciando a Vanja la possibilità di continuare ad amministrare la tenuta.
"Zio Vanja" è uno dei vertici del teatro cechoviano, affidando all’interazione dei personaggi l’approfondimento psicologico e il peculiare esistenzialismo di Cechov. La ricostruzione minuziosa di atmosfere sospese e vagamente inquietanti, l’indifferenza abulica dei personaggi intorno agli eventi, l’indefinito senso di attesa di una catastrofe incombente rendono il testo una sorta di anticipazione della drammaturgia novecentesca. Il dramma debuttò a Mosca nel 1899 ottenendo un buon successo. Fu apprezzato da tutti i critici, tranne che da Tolstoj, che rimproverò a Cechov la mancanza di drammaticità e di azione della pièce.