Radio Argo
Prosa al ridotto

Radio Argo

di Igor Esposito
regia di Peppino Mazzotta

di Igor Esposito
con Peppino Mazzotta
regia di Peppino Mazzotta

Spettacoli

sabato 12 aprile, 20:45Sala del Ridotto

Lo spettacolo è incentrato sulle vicende degli Atridi precedenti e successive alla guerra più conosciuta e celebrata nella storia dell’umanità: la guerra mossa dagli Achei contro la città di Troia. Il sacrificio di Ifigenia da parte del padre Agamennone per consentire all’esercito di partire per la guerra. L’assassinio di Agamennone e della sua schiava Cassandra da parte della moglie Clitennestra e del suo amante Egisto; la vendetta di Oreste, unico figlio maschio di Agamennone, che si abbatte sulla mamma Clitennestra e su Egisto.
Una voce, sola, catturata da un microfono e lanciata nella notte vaga di ripetitore in ripetitore alla ricerca di orecchie che vogliano sentirla; una voce come il fuoco impetuoso e affannato che rimbalzò da Troia fino ad Argo, su valli, colli e montagne, per annunciare, a occhi che volessero vedere, il ritorno vittorioso della flotta Greca. Una voce nel cuore della notte, desolata, impotente, che tiene compagnia a chi non riesce a dormire. Un suono modulato e amplificato che dà corpo a una voce. Una voce che si fa suono e si mescola ad altri suoni, che “voce” non sono, per evocare altre voci, altri corpi, altri suoni. Una voce che si fa carico della memoria; preoccupata che il ricordo si sbiadisca perché la memoria è una gatta che non si affeziona a nessuno e all’improvviso può scomparire e lasciarci orfani. E l’unico modo per trattenerla è cercare di rendere il ricordo sempre nuovo e autentico.

NOTE DI REGIA
Igor Esposito racconta la sua storia attraverso sei voci – Ifigenia, Egisto, Clitennestra, Agamennone, Cassandra, Oreste - che si rincorrono in un valzer di fantasmi. Fantasmi che tornano in vita, che tornano in voce per spiegarci l’arcano passato da cui veniamo e il presente in cui navighiamo. E lo fa con prepotenza, con un linguaggio forte, deciso senza mezze misure quasi volesse prendere le distanze dalla cronaca contemporanea che ci insinua notte e giorno offrendoci ogni pruriginoso e inutile dettaglio di tragedie quotidiane che si consumano lontane. Igor Esposito vuole farci dimenticare il linguaggio edulcorato, diluito e politicamente corretto di quelle cronache e torna ad un parlare franco senza censure né compromessi dettati dal calcolo o dall’interesse. E così facendo ci fa sentire di nuovo il pericolo della realtà che ogni giorno attraversiamo, ce la fa assaporare fino in fondo in un processo di smascheramento continuo e inesorabile. Ci mette a disagio abituati come siamo alla distanza tra noi e le cose, tra noi e le persone.
Peppino Mazzotta

NOTE DELL'AUTORE
"Radio Argo" è una riscrittura dell’unica trilogia superstite della tragedia greca: l’ "Orestea". Le voci dei personaggi mettono in scena l’inconciliabile scontro tra la bestemmia malata del potere e il disperato canto di redenzione di chi il potere allontana. Canto incarnato dall’anarchico gesto di Oreste che, dopo il terribile matricidio, rifiuta ogni consolazione “civile” e “politica”, scegliendo definitivamente la vita.
Igor Esposito

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