Cenerentola
Danza

Cenerentola

Ballet du Grand Théâtre de Genève (Svizzera)

direttore generale Tobias Richter
direttore del balletto Philippe Cohen
coreografia Michel Kelemenis

Spettacoli

sabato 5 maggio, 20:45Sala Maggiore
domenica 6 maggio, 18:00Sala Maggiore

Tra gli ensemble più interessanti del momento, il Ballet du Grand Théâtre de Genève vanta storia e tradizione prestigiose.

Fondato agli inizi del XX Secolo, l’ensemble è stato diretto negli anni Sessanta da Janine Charrat e da Serge Golovine ed ebbe come consigliere artistico, a partire dal 1969, nientemeno che George Balanchine, che lo trasformò in una sorta di “succursale europea” del New York City Ballet grazie alla direzione di Alfonso Cata prima, e di Patricia Neary poi.

In seguito ne presero le redini il coreografo argentino Oscar Araiz, il macedone Gradimir Pankov - il primo direttore non coreografo, oggi a capo dei Grands Ballets Canadiens de Montréal -, François Passard e Giorgio Mancini e, nel 2001 Philippe Cohen, l’attuale direttore.

Il suo arrivo coincise con un ulteriore passo verso la trasformazione da compagnia di matrice classica/neoclassica a compagnia aperta alle più audaci sperimentazioni in ambito contemporaneo. Con Cohen il Ballet de Genève lancia i nuovi nomi di Andonis Foniadakis, Sidi Larbi Cherkaoui, Gilles Jobin, Benjamin Millepied ai quali il direttore dà carta bianca per le loro creazioni originali e parallelamente continua ad arricchire il repertorio con brani di affermati coreografi quali Carolyn Carlson, Lucinda Childs, Jerome Robbins, Saburo Teshigawara, Nacho Duato.

Anche nel caso di Cendrillon si tratta di una carte blanche di Cohen al coreografo Michel Kelemenis, autore che in precedenza aveva lasciato al repertorio della compagnia ginevrina tre suoi lavori: Tout un monde lointain, Kiki la rose e Image. Mai però prima Kelemenis si era cimentato nella rivisitazione di un “classico” del balletto narrativo. Qualcuno pensò che fosse un azzardo, ma Cohen ha avuto ragione e la nascita di questa Cenerentola, nell’ottobre 2009, ha scalzato ogni timore: il coreografo di Tolosa è riuscito a costruire un balletto originale, contemporaneo e d’effetto.

La fiaba è stilizzata, ma tutti gli elementi salienti sono conservati, sebbene non manchino licenze poetiche sulla celeberrima trama. Kelemenis conserva l’isolamento di Cenerentola vessata dalle sorellastre, la sorpresa dell’apparizione della fata (che qui sono cinque aitanti giovanotti in calzoncini bianchi) che le consegna l’abito per andare al ballo, la perdita della scarpina al rientro a mezzanotte e il lieto fine. Anche l’intensa partitura di Prokof’ev è conservata, “alleggerita” soltanto di qualche passaggio per contrarne la durata.

Kelemenis costruisce per i bravissimi ballerini ginevrini una Cenerentola che trova vigore nella fluidità del movimento, nel gioco di intrecci e nei concatenamenti dei corpi: un valzer di sentimenti intorno a un albero secolare dove Cenerentola versa le sue lacrime e, infine, scopre l’amore.


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