mercoledì 26 marzo, 20:45 | Sala Maggiore | Acquista bigliettoAcquista |
Nessuna opera, Eleonora Duse.
La Duse ha cambiato l'uso del teatro, suggerendo, imponendo una sua diversa funzione per chi guardava. Ha trasformato la commozione per le tristi sorti delle donne che rappresentava in una riflessione sul dolore, con le sue chiavi interpretative sempre opposte a quel che il pubblico si aspettava. Gli spettatori ci descrivono non la Margherita di Dumas, né quella della Duse, ma quella che loro stessi hanno immaginato guardando l’attrice. Desidero portare agli occhi del pubblico tutte le emozioni che ha messo dentro le opere che interpretava, le sue impercettibili variazioni e il suo spingersi agli estremi limiti fino a diventare altra cosa. Altra cosa, rispetto a tutti gli altri. Nessuna opera sarà rimessa in scena, ma Eleonora Duse; e chi sa di questa straordinaria - perché fuori da ogni consuetudine – donna, spero possa riconoscere la disordinata, solitaria e ribelle Eleonora. Ma chi non sa, possa restarne comunque affascinato, come il pubblico che riusciva a capirla in tutto il mondo, nonostante lei abbia recitato solo in Italiano: “Cara mamma, ho visto la Duse ieri. La sua meravigliosa morte. Non potevo applaudire. Non potevo pensare alla Duse. Potevo solo tremare e piangere e stare il più possibile in silenzio al mio posto. Sembrava che li, proprio di fronte a me, ci fosse una donna gloriosa che scompariva. E quando morì, uno si sentiva senza speranza, tutto il resto sembrava essere morto con lei. Nessuna caduta, nessun rumore, pochissime parole, solo quello sguardo così giusto.” (Edward Gordon Craig)
Rosaria Di Maro e Adriano Bolognino
ideazione | Rosaria Di Mario e Adriano Bolognino |
coreografie | Adriano Bolognino |
assistente alle coreografie | Rosaria Di Mario |