Prove aperte
> Progetto vincitore del bando Vene.Re - Residenze Venete in Rete
giovedì 2 novembre, 21:00 | Sala del Ridotto |
Lo sharing prevede un incrocio di storie diverse, tutte maturate dall'esperienza personale della compagnia. C’è la storia di una figlia, la cui madre perde il linguaggio, per il morbo di Alzheimer, per una demenza, o per un trauma cerebrale che colpisce l’emisfero sinistro, la zona del cervello deputata al linguaggio, alla memoria, all’attenzione. C’è la storia di un’insegnante, che lavora in una classe di giovani che si esprimono in un modo incomprensibile (mi cringio, stai flexando, mi sto ansiando, ha ragequittato…). C’è lo spunto che offre Sam Steiner nel suo testo “Lemons Lemons Lemons”, in cui racconta di un futuro dispotico in cui una legge limita le comunicazioni interpersonali giornaliere a 140 parole.
Come si aggira una restrizione simile? Come si comunica con una madre che non ricorda le parole? Come si comunica con chi inventa parole nuove (per non farsi capire da noi)? Questa perdita del linguaggio… è degenerativa? Dove ci porterà?
Nata a Rovigo nel 1988, Matilde Vigna nel 2015 si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, sotto la direzione di Valter Malosti.Nel biennio 2015-2016 partecipa al corso di Alta Formazione di ERT - Emilia Romagna Teatro diretto da Antonio Latella. Riceve il Premio Ubu 2016 e 2019 (miglior attrice/performer under 35) e il Premio Eleonora Duse 2021 (attrice emergente). Nel 2022 debutta alla drammaturgia con “una riga nera al piano di sopra”, candidato al Premio Ubu 2022 come miglior novità drammaturgica italiana.