Otello
Prosa

Otello

Prima regionale

di William Shakespeare
traduzione di Ferdinando Bruni
regia di Elio De Capitani e Lisa Ferlazzo Natoli
scene e costumi Carlo Sala
musiche originali di Silvia Colasanti
suono di Giuseppe Marzoli
luci diMichele Ceglia

con Elio De Capitani e Federico Vanni
produzione Teatro dell’Elfo
con il sostegno di Fondazione Cariplo

Personaggi e interpreti
Otello Elio De Capitani
Iago Federico Vanni
Desdemona Camilla Semino Favro
Emilia Cristina Crippa
Cassio Angelo Di Genio
Roderigo/Buffone Alessandro Averone
Bianca Carolina Cametti
Brabanzio/Graziano Gabriele Calindri
Doge/Montano Massimo Somaglino
Ufficiale/Lodovico Michele Costabile

INCONTRO A TEATRO
martedì 10 e mercoledì 11 aprile 2018 ore 19.30
condotto da CRISTINA GRAZIOLI - Università di Padova.

Spettacoli

martedì 10 aprile, 20:45Sala Maggiore
mercoledì 11 aprile, 20:45Sala Maggiore

Rileggere l’Otello spogliandolo della “tradizione”, tornare al cuore del meccanismo drammatico e delle parole. A queste premesse generali è improntato tutto il lavoro su Shakespeare di Elio De Capitani, un lavoro registico iniziato con il Sogno e proseguito con Amleto e il Mercante di Venezia, che per questo spettacolo in particolare è stato totalmente condiviso con Lisa Ferlazzo Natoli.
“Mettere in scena Otello oggi – dicono i registi – è un modo per fare i conti con la singolare attrazione che la vicenda del Moro esercita in tutti noi, come un congegno misterioso messo lì per “innescare” una risposta emotiva sui presupposti ideologici e i fantasmi dell’inconscio collettivo con cui una società costruisce i propri parametri proiettando “fuori di sé”, sullo straniero, tutto ciò che ha di inconfessabile: moralismo puritano, voyerismo sessuale e sessuofobia, per dare fondamento e giustificazione alla propria xenofobia, alla misoginia e alle tante forme d’intolleranza sociale e privata di cui si compone.” Jago qui è un manipolatore, un “untore ideologico”, ma in questo Otello nessuno sembra immune dal suo contagio e da quello di tutti i pregiudizi che condizionano le società di ieri e di oggi. Un testo perturbante come un racconto di suspense, che diventa “tragedia della gelosia e del sesso, dei rapporti inter-razziali e culturali, del dubbio e della potenza manipolatoria delle parole”.
Una lettura tutta contemporanea che si fonda sulla nuova traduzione di Ferdinando Bruni, sensibile alla bellezza dell’endecasillabo, ma libera da ogni inclinazione letteraria e tanto attenta all’alternanza di lingua alta e bassa da avvicinarsi alla viva fluidità del parlato. E sulla dicotomia di chiari e scuri, di luci e ombre che le scene di Carlo Sala moltiplicano attraverso le grate, gli ori e le trasparenze di grandi sipari. E sul sensibilissimo contributo musicale di Silvia Colasanti.

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