testo teatrale di Samuel Adamson
basato sul film di Pedro Almodovar
con Elisabetta Pozzi
regia di Leo Muscato
produzione Fondazione teatro Due, Teatro Stabile del Veneto
martedì 8 febbraio, 21:00 | Sala Maggiore |
mercoledì 9 febbraio, 21:00 | Sala Maggiore |
Il film di Almodóvar inizia con un bellissimo rapporto fra madre e figlio.
C’è un padre assente, ma costantemente presente nei pensieri del figlio alla continua ricerca di un’identità.
Si parla di maternità, paternità, omosessualità, uomini che diventano donne, padri che diventano madri.
Si parla fortemente di teatro, cinema e scrittura; di malattia, di droga, aids, di trapianti, donazione di organi, d’amore e di morte.
Un dolore di fondo, filtrato da una visione ironica dell’esistenza stessa.
L’incrocio di questi temi sarebbe potuto diventare un guazzabuglio senza pari.
Nelle mani di Almodóvar, invece, ogni cosa si concatena perfettamente, nella vita di tutti quei personaggi che Manuela, la protagonista (qui interpretata da Elisabetta Pozzi), incontra nel suo viaggio.
Manuela è mossa dal senso di colpa di non essere riuscita a mantener fede a una promessa fatta al figlio Esteban poco prima di morire: raccontargli tutta la verità su suo padre.
È questo senso di colpa che la porterà a Barcellona, a confrontarsi col passato, andando alla ricerca di quel padre, a cui poter finalmente raccontare tutto su suo figlio…
L’elemento dominante nel testo di Adamson è la meta-teatralità, si tratta di un grande omaggio al teatro e all’arte degli attori.
Qui la narrazione è quasi onirica, filtrata dai pensieri di Esteban, e da quegli appunti che non smette mai di scrivere sul suo taccuino, appunti su un testo teatrale che vorrebbe scrivere su sua madre, il cui titolo sarebbe proprio Tutto su mia madre.