Conversazioni 2017

Okina | Hagoromo

Kazufusa Hōshō | Tatsunori Kongo | Sengorō Shigeyama
Anteprima di Conversazioni 2017

Anteprima di Conversazioni 2017
Esclusiva europea per il Teatro Olimpico di Vicenza e la Città del Vaticano in occasione del 75° Anniversario dei rapporti diplomatici Vaticano-Giappone

con
Kazufusa Hōshō
Tatsunori Kongo
Sengorō Shigeyama


Okina (Scuola Hōshō)
Okina (Shite / attore principale) Kazufusa Hōshō
Senzai Sotarō Waku
Sanba-sō Sengorō Shigeyama
Portatore di maschere Tatsuya Iguchi
Koken Hiromi Shimada

Hagoromo (Scuola Kongō)
Dea (Shite / attore principale) Tatsunori Kongō
Pescatore Hakuryo (Waki / comprimario) Hiroshi Obinata

nōkan / flautoRyuichi Onodera 
ōtsuzumi / grande tamburo a clessidraMitsuo Yasufuku
kotsuzumi / piccolo tamburo a clessidraAtsushi Ueda, Yoshiaki Iitomi, Kazuto Shimizu
taiko / tamburoAkira Sawada
canto / kōkenTakashi Takeda, Manjiro Tatsumi, Satoshi Nozuki, Kentaro Ogura, Takayuki Kanamori, Takashi Kawase, Kazuma Tatsumi, Kenrō Kanai, Tatsushige Udaka (Scuola Kongō) 

direttore di scena Nobuharu Sawai, direttore d’allestimento Kenichi Nomura, coordinamento per il tour mihoproject co.,ltd.

In collaborazione con Associazione Hōshō
Con il patrocinio di Agency for Cultural Affairs Government of Japan, THE TOKYO CLUB

Spettacoli

mercoledì 21 giugno, 20:30Teatro Olimpico di Vicenza

OKINA
Anche se talvolta è considerato genericamente tale, Okina non è, in realtà, uno spettacolo di Teatro Noh, ma appartiene ad una categoria a sé stante e non ha una trama vera e propria. Si tratta, piuttosto di una rappresentazione rituale in cui gli attori interpretano delle figure divine, che danzano per la pace, la prosperità e la salvezza sulla terra. Il rituale Okina inizia ancor prima dell’entrata in scena. L’interprete di Okina deve purificarsi per un certo tempo prima di dare inizio alla rappresentazione, preparando il suo corpo e la sua mente. Talvolta, il giorno della rappresentazione uno shimenawa (una corda sacra di paglia di riso) è collocata sopra il palcoscenico per purificare il luogo. L’altare viene collocato nel kagami-no-ma (“sala dello specchio” o antisala). Tra le offerte che vengono presentate ci sono il men-bako (il baule delle maschere) che contiene le maschere usate per la rappresentazione e il sake che viene offerto all’altare ed usato per il rituale. Diversamente dagli altri spettacoli, Okina ha l’atmosfera del tutto particolare di un rito sacro: una volta iniziata la rappresentazione il pubblico non può più entrare o uscire dalla sala e diviene testimone di una cerimonia sacra che lo introduce in una atmosfera mistica e sacrale.

HAGOROMO
La versione più antica della leggenda risale all’VIII secolo. Il dramma Noh, tuttavia, mette assieme due diverse leggende, la prima riguarda le origini della danza Suruga, mentre la seconda racconta la discesa di un angelo sulla spiaggia di Udo. Una storia simile si ritrova anche nella raccolta Sou-shen chi pubblicata nel 1400, in cui è citato un poema di Nōin risalente all’XI secolo. L’autore del dramma Noh Hagoromo è comunque sconosciuto e viene nominato per la prima volta nel 1524, il che fa ritenere che sia stato scritto in un periodo largamente successivo a quello di Zeami (1363 circa – 1443 circa), ritenuto il codificatore del teatro Noh. La trama racconta di un pescatore che, una notte, ritrova appeso ad un ramo il magico mantello di piume di una tennin, uno spirito danzante. La tennin lo vede e rivuole il suo mantello, senza il quale non può risalire al cielo. Il pescatore dopo una discussione, accetta di restituirglielo, a patto che lei danzi per lui. Lei accetta, mentre il coro spiega che la danza simboleggia il quotidiano mutare della luna. Alla fine della sua danza, la tennin scompare, come una montagna lentamente nascosta dalla nebbia.

Kazufusa Hōshō è il ventesimo Sōke, ovvero il legittimo e unico erede della scuola Hōsho, che tramanda la tradizione dal XV secolo. Nato nel 1986, studia sotto la guida del padre Fusateru e del nonno Fusao Hōshō. Debutta nel 1991 interpretando il ruolo di bambino in Seioubo. Nel 1995 si esibisce come protagonista in Iwafune. Da allora ha interpretato opere come Sagi, Shakkyō, Dōjōji, Okina, Midare, Takasago, Hagoromo, Natorino, Roujo, Dai. Nel 2008, dopo la laurea presso l’Università Statale delle Arti di Tokyo, assume il titolo di capofamiglia. Attualmente è il direttore esecutivo dell’Associazione Hōshō, il regista e supervisore dell’Associazione Teatro Noh “Wa no Kai”. Ha partecipato a Milano Expo 2015 e, l’anno seguente, in occasione dei 150 anni dei rapporti di amicizia e commercio tra Italia e Giappone, ha presentato alla Triennale Japan Orfeo.

Tatsunori Kongo, nato nel 1988 a Kyoto, è il primo figlio del Hisanori Kongoh, il ventiseiesimo Sōke della scuola Kongoh. Studia sotto la guida del padre Hisanori e del nonno Kongoh Iwao II. Debutta all’età di 5 anni nel spettacolo di Shojo e interpreta il suo primo ruolo di shite a 10 anni nello spettacolo Iwafune. Da allora ha interpretato opere come Sumiyoshimoude, Shakkyō, Sagi, Okina, Midare, Dōjōji, Mochiduki, in tourneé in numerosi paesi, tra cui Spagna, Portogallo e Russia. Laureato in Lettere alla Doshisha University, insegna alla Kyoto City University of Arts, Research Center for Japanese Traditional Music. È il direttore esecutivo dell’Associazione Kongoh Nogakudou.

Sengorō Shigeyama è nato nel 1972. Primo figlio di Sensaku Shigeyama V. Ha debuttato a 4 anni come “shite” in Iroha. Ha poi interpretato ruoli in Sanbasō, Tsurigitsune, Hanako, Tanuki-no Hardutsumi. Ha prodotto in passato diversi spettacoli di giovani attori Noh, ed è attivamente impegnato nella diffusione non solo del Noh, ma anche del “kyogen”, altra forma del teatro tradizionale giapponese, paragonabile alla commedia di costume. Continua a sostenere e produrre progetti con giovani artisti, anche in collaborazione con il fratello, Shigeru Shigeyama. Collabora inoltre con il “rakugo” (narratore) Yonekichi Katsura per il progetto “Waraenaikai”, con lo scopo di intercettare e raggiungere un nuovo tipo di pubblico. Nel 2016 ha assunto il suo nome d’arte, Sengorō Shigeyama XIV.

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70° Ciclo di Spettacoli Classici