Per i linguaggi proposti e i temi trattati la partecipazione all’evento è consigliata ad un pubblico adulto.
Restituzione pubblica per assistere all'analisi drammaturgica - compiuta da Matteo Cremon - del monologo di Vitaliano Trevisan Oscillazioni, corredata dalla ricerca attoriale per la costruzione del personaggio e dalle ipotesi di sviluppo della messa in scena. Uno studio teatrale a tutto tondo, realizzato in collaborazione con Valentina Brusaferro e Stefano Piermatteo.
L'evento è inserito in We Art 3, il progetto di residenze artistiche di danza, teatro e circo del Teatro Comunale di Vicenza riconosciuto e sostenuto dal MiBACT e dalla Regione del Veneto. Un’opportunità per offrire uno spazio aperto ad artisti e spettatori in cui generare incontri sensibili e di crescita alle comunità di riferimento. La residenza è uno strumento necessario per la sperimentazione, la verifica e il sostegno di nuove linee di creazione e nuove poetiche.
martedì 30 giugno, 20:45 | Sala del Ridotto |
Il testo si sviluppa sullo sfondo di un paesaggio sonoro e visivo, riconducibile ad una qualsiasi periferia del nord est italiano. Una statale puntellata di capannoni e zone industriali, cresciute a ridosso di centri urbani, in uno di quei tanti luoghi che di giorno sono crocevia di mercati, e di notte bordelli a cielo aperto. Un uomo sulla quarantina, seduto ad un tavolo, dà voce ai suoi intimi pensieri, tracciando un bilancio degli ultimi sette anni della sua vita, ovvero dal giorno in cui ha lasciato la moglie incinta. Attraverso un'analisi coerente di quelle che sono state e sono le sue relazioni, con le persone e con la società che lo circondano, l'uomo squarcia la propria esistenza mostrandosi nella sua disarmante integrità. Ex marito, padre suo malgrado di un figlio che non ha mai desiderato, racconta di se stesso, arrivando a toccare inevitabilmente la coscienza di noi tutti. Le sue parole ci conducono dentro le crepe generate dall'esistenza, attraverso quella sottile linea di confine che separa l'accettabile dall'inaccettabile. Come un funambolo sospeso a mezz'aria, (senza rete di protezione per salvarlo da eventuali cadute), l'uomo procede lungo la corda che separa la ragione dal suo opposto, verso quel punto di approdo che rappresenta una scelta definitiva per la sua storia. Attorno a lui, la visione di una vita altra, quella della ex moglie, madre di suo figlio... sguardo che costringe ad ampliare l'orizzonte. Attraverso un moto di pensieri che tirano da parti contrarie, in un'oscillazione di significati che non può fermare, il protagonista ci accompagna verso la deriva, quando sul finale la vicenda pare arrivare ad un punto di svolta. O ad una tragica conclusione.
monologo di | Vitaliano Trevisan |
con | Matteo Cremon |
progetto scenografico | Stefano Piermatteo |
suono e audiovisivo | Andrea Santini |
regia | Valentina Brusaferro |
Attore di teatro e di cinema. Si diploma nel 2005 alla scuola del Teatro Stabile di Genova.
Collabora e partecipa ad allestimenti teatrali con registi come Toni Servillo, Cristina Pezzoli, Serena Sinigaglia, Annalaura Messeri, Filippo Dini, Vitaliano Trevisan. In ambito cinematografico-televisivo é diretto da Costantini e Maiorca, Riccardo Donna, Gabriele Jacovone, Andrea Porporati. Fondatore dello spazio culturale Compost a Prato con Cristina Pezzoli e Letizia Russo e della compagnia Nim. Ha collaborato con La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale e con Dedalo Furioso.