A Fury Tale
Danza al ridotto

A Fury Tale

di Cristiana Morganti

idea e regia Cristiana Morganti
coreografia Cristiana Morganti
interpreti Breanna O’Mara, Anna Wehsarg / Anna Fingerhuth

durata 75 minuti senza intervallo

N.B.: Lo spettacolo "A fury Tale"andrà in scena in Sala Maggiore e non al Ridotto

INCONTRO CON LA DANZA
mercoledì 14 marzo ore 17.00
condotto da SILVIA POLETTI giornalista, critico ed esperta di danza.

Spettacoli

giovedì 15 marzo, 20:45Sala Maggiore

Nel 2016, a cinque anni dall’inizio del percorso di Cristiana Morganti come solista e coreografa “indipendente” dal Tanztheater Wuppertal Pina Bausch nasce “A fury tale”. Accade dopo due coreografie create per il Conservatoire Nationale Superieure di Parigi e dopo la creazione degli spettacoli “Moving with Pina” (2010) e “Jessica and me” (2014), che la vedono entrambi protagonista in scena. Cristiana Morganti ha inoltre ricevuto nel 2011 il premio Positano Leonide Massine come Migliore Danzatrice Contemporanea dell’anno e nel 2014 il Premio Danza & Danza come Migliore Interprete/Coreografa.

Dello spettacolo Cristiana Morganti firma idea, regia e coreografia. Le interpreti sono Breanna O’Mara e Anna Wehsarg, entrambe danzatrici del Tanztheater Pina Bausch. Anna Wehsarg si alterna nel suo ruolo con Anna Fingerhuth. La collaborazione artistica è di Kenji Takagi, le luci sono di Jacopo Pantani, i video sono di Connie Prantera, l’editing musicale è di Bernd Kirchhoefer e la produzione è de il Funaro ­‐ Pistoia e Cristiana Morganti, in coproduzione con Festival Aperto Fondazione I Teatri -­ Reggio Emilia e con AMAT & Civitanova Danza e con il sostegno della Città di Wuppertal e della Jackstädt Stiftung - Wuppertal.

In “A fury tale” Cristiana Morganti non danza e si riserva, nel ruolo di coreografa e regista, la possibilità di una maggiore distanza critica affidando ai corpi e alle personalità di due donne, alte, pallide, dai capelli rossi, uguali ma diverse il compito di restituire la sua riflessione sensibile, ironica e in parte autobiografica sul femminile nelle sue molte, possibili declinazioni: competizione/ amicizia, isterismo/dolcezza, imprevedibilità/quotidianità, aggressività/tenerezza. Lo spettacolo, animato da queste potenti alternanze, rivela a momenti un universo onirico e misterioso, in bilico tra fiaba e realtà: a tratti ci troviamo di fronte a due creature fatate, selvatiche e furbesche, poi, senza preavviso, siamo testimoni di scorci di vita reale delle due danzatrici.

Un altro importante filo rosso nello spettacolo è la rabbia, nella sua doppia veste di potenza distruttrice o spinta vitale. Su una scena completamente bianca, quasi uno sfondo su cui far esplodere video, colori e luci stroboscopiche, le due danzatrici agiscono, danzano, si scontrano e si raccontano. Il dialogo con la coreografa è sempre presente, fa parte della storia, anche per indagare il vissuto delle danzatrici nel rapporto con chi le dirige, ma non solo. Cristiana osserva dall’alto le sue interpreti, con sguardo partecipe e ironico, ed entra, solo per un momento, sul palcoscenico, come a dire della fragilità di una presunta quarta parete, della labilità di confini fra vita e finzione, biografia e artificio. L’incalzante susseguirsi delle scene, avviene con tagli netti, quasi cinematografici, senza dissolvenze, ed è accompagnato da un collage musicale che spazia con voracità tra stili e generi, dal punk - rock a Bach. I tanti momenti di danza sono potenti e imprevedibili ma anche delicati; rivelatori di fragilità e timori, di sogni e speranze.

idea e regiaCristiana Morganti
coreografiaCristiana Morganti
in collaborazione conBreanna O’Mara, Anna Wehsarg, Anna Fingerhuth
interpretiBreanna O’Mara, Anna Wehsarg / Anna Fingerhuth
collaborazione artisticaKenji Takagi
disegno luciJacopo Pantani
videoConnie Prantera
editing musicheBernd Kirchhoefer
assistenteSabine Rivière
tecnico suono - ­videoSimone Mancini
produzioneil Funaro -­ Pistoia e Cristiana Morganti
in coproduzione conFestival Aperto / Fondazione I Teatri -­ Reggio Emilia
in collaborazione conAMAT & Civitanova Danza per Civitanova Casa della Danza
con il sostegnoCittà di Wuppertal e Jackstädt Stiftung ‐ Wuppertal (DE)
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