Spettacoli - 76° Ciclo Classici

Sette a Tebe

Gabriele Vacis | Pem
Prima nazionale

Shows

Thursday 21 September, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza
Friday 22 September, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza
Saturday 23 September, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza

È sicuramente un felice ritorno al Teatro Olimpico, per Gabriele Vacis, regista e drammaturgo tra i più apprezzati della scena contemporanea e i giovani attori della sua scuola, dopo il successo del Prometeo della passata edizione dei Classici, ma è anche una prova importante questa messinscena della mitologia di Tebe sulla saga della stirpe di Edipo, focalizzata sulla possibilità di rappresentare quel sentimento tragico che sembra disperdersi nella chiacchiera quotidiana del nostro presente. E così nella “nuova” versione, sarà la gente di Tebe che assiste e commenta quel che succede, a determinare gli eventi della tragedia: la folla diventa protagonista, quasi un’opinione pubblica che con la sua invadenza onnipresente è capace di volgere in festa, in mercato, ogni evento straordinario, anche i più tra­gici. Anche qui, come in Prometeo, si cercherà di esplorare alcuni rapporti tra l'attore che narra e l'attore che interpreta, non più considerando contrapposti i due termini ma cercan­do di "comprenderli" e metterli in condivisione con il pubblico che partecipa.

Ed è la relazione tra l’uomo e la guerra, sul “terribile amore” dell’essere umano per questa attività (prendendo a prestito le parole dello psicanalista James Hillman) la base su cui viene costruita l’azione scenica dei Sette a Tebe, una guerra che viene vissuta e percepita in modo completamente diverso a seconda dei ruoli: quasi un gioco per i maschi, un evento dilaniante e drammatico per le donne.

L’importanza del lavoro con i giovani per il significato del classico e del mito, con le sue ricadute nel contemporaneo, è sempre stata fondamentale per Vacis, il suo teatro guarda alle nuove generazioni e coinvolge i giovani in modo diretto e spiegando questa “presa in carico” in una recente intervista spiega: "Li si lusinga ma non li si ascolta, eppure sono loro che indicano la direzione in cui sta andando il mondo. Il sentimento del tragico per loro non corrisponde con la fine di sé, ma con la fine del pianeta".

PEM - Potenziali Evocati Multimediali è una impresa sociale nata a dicembre 2021 dalla sinergia fra i neodiplomati della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino (triennio 2018/21), un allievo del Master in “Critica Giornalistica” dell'Accademia “Silvio D'Amico”, Roberto Tarasco e Gabriele Vacis. PEM si occupa di Arte, Pedagogia e Cura. Tramite laboratori, seminari e performance, PEM diffonde la formazione teatrale, favorisce l'inclusione sociale, e promuove il teatro oltre lo spettacolo, nella convinzione che le pratiche teatrali non siano soltanto un esercizio finalizzato alla restituzione scenica; possono anzi favorire l'interazione fra individui, poiché si fondano sulla consapevolezza di sé, degli altri, del tempo e dello spazio. Al cuore di questa tesi vi è la convinzione provata che il teatro sia un'arte che produce la relazione viva tra gli umani, grazie alla prerogativa che gli è propria, richiedere la com-presenza fra individui. PEM propone perciò un teatro aperto, la cui estetica è ritenuta fondativa di una esperienza teatrale che stabilisca l’interazione e la relazione; si viene così a creare necessariamente uno spazio accessibile alle persone, partecipativo e inclusivo, che nutre la comunità e la società di cui è parte.

Ispirato alla tragedia diEschilo
drammaturgia diGabriele Vacis e PEM
con le attrici e gli attori di Potenziali Evocati Multimediali: Davide Antenucci, Andrea Caiazzo, Lucia Corna, Pietro Maccabei, Lucia Raffaella Mariani, Eva Meskhi, Erica Nava, Enrica Rebaudo, Edoardo Roti, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera
regia diGabriele Vacis
scenofonia e allestimentiRoberto Tarasco
cura dei coriEnrica Rebaudo
fonicoRiccardo Di Gianni
produzionePEM Impresa Sociale con Artisti Associati Gorizia, Fondazione ECM Settimo Torinese

Duration: 90 minuti (senza intervallo)

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