Il ritorno di Ulisse in patria

Il Teatro Armonico

Tragedia di lieto fine in un prologo e tre atti

libretto di Giacomo Badoaro da Omero (Libri XIII - XXIII dell’Odissea)
musica di Claudio Monteverdi (1567-1643)
 

Spettacoli

sabato 22 settembre, 20:30Teatro Olimpico di Vicenza
domenica 23 settembre, 18:30Teatro Olimpico di Vicenza

L’ensemble Il Teatro Armonico e Margherita Dalla Vecchia ritornano nel teatro palladiano per proporre Il ritorno di Ulisse in patria di Claudio Monteverdi, tragedia di lieto fine in un prologo e tre atti su libretto di Giacomo Badoaro. Si tratta di una prima esecuzione a Vicenza del capolavoro monteverdiano e di una produzione per il 71° ciclo di spettacoli classici in linea con quanto eseguito lo scorso anno, il “teatro dell’anima” – la Matthäuspassion di Bach – ma ora per un “teatro delle passioni umane”. Una storia di tradimento e inganno superata dalla fedeltà e dall’amore, dove anche lo spettatore partecipa commosso nel condividere i dolori e le gioie dei due protagonisti. Partendo dall’immaginario collettivo di quella che era definita “l’isola” – l’attuale piazza Matteotti, a ridosso delle acque dove si incrociano il fiume Retrone e Bacchiglione – Margherita Dalla Vecchia sogna Il ritorno di Ulisse in patria usando la metafora Teatro Olimpico - Itaca.


Un ritorno tout court del teatro musicale inteso come appendice dell’antico teatro classico, in cui la fascinosa bellezza della musica di Monteverdi esalta e caratterizza ogni personaggio con lo stile del “recitar cantando”, modulato sui numerosi e diversissimi personaggi del libretto di Badoaro, nobile veneziano amico di Monteverdi, fedele al racconto omerico degli ultimi libri dell’Odissea. Musica quindi completamente a servizio della parola, che non seduce l’orecchio ma supporta il dramma in tutti gli stati emotivi. Monteverdi, a Venezia sin dal 1613 come maestro di cappella della Basilica di San Marco, aveva già composto per il carnevale della città lagunare alcuni Madrigali “in stile rappresentativo” (VIII Libro); in particolare con il “Combattimento di Tancredi e Clorinda” dalla Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso (1624) aveva messo a punto anche per gli strumenti una tecnica di straordinario effetto drammatico, il tempo piricchio e spondeo “…ad immitatione delle passioni dell’oratione” in alternanza al recitativo.
Questa esperienza compositiva varrà anche per questo dramma, composizione teatrale del 1640 (decisamente lontana dall’Orfeo mantovano del 1607) che ebbe a replicarsi ben dieci volte con eguale successo a Venezia prima e Bologna poi. Badoaro stesso scrive a Monteverdi per complimentarsi, per aver mostrato ai veneziani “…che nel calore degl’affetti vi è gran differenza da un sol vero a un sol dipinto”.


Il testo racconta una vicenda che tutti conoscono: Ulisse approdato sulla sua isola Itaca viene trasformato da Minerva in un vecchio mendicante per poter controllare la fedeltà della sposa e sbarazzarsi dei Proci, pretendenti di Penelope, presunta vedova, per prendergli il regno. Lo svelamento dell’identità dell’astuto sovrano, che si aggira in incognito, avviene sullo sfondo delle trame dei vendicativi dèi greci che si arrogavano il potere di guidare i destini dell’eroe omerico (tra questi Nettuno, presente all’inizio dell’opera e irato con Ulisse perché gli aveva accecato il figlio Polifemo, alla fine interviene e risolve con il suo benestare “Viva felice pur, viva Ulisse sicur”).
Nell’odissea degli eventi contemporanei il capolavoro omerico, decorato dalla musica di Monteverdi, appare moderno più che mai, finalmente anche per lo spazio scenico del teatro palladiano, per il quale ha aderito un cast d’eccezione: l’Ulisse di tutti i maggiori teatri del mondo, il baritono Furio Zanasi; ma anche il mezzosoprano Marina De Liso nel ruolo di Penelope e numerosi altri noti interpreti della scena internazionale con Il Teatro Armonico – raffinati strumentisti rigorosamente con strumenti copia da originali barocchi – con la direzione di Margherita Dalla Vecchia. La lettura scenica è di Deda Cristina Colonna, autorità assoluta del teatro del ‘600. Numerose le altre collaborazioni per un evento teatro-musicale straordinario.

Personaggi e interpreti

UlisseFurio Zanasi
PenelopeMarina De Liso
TelemacoEmanuele D'Aguanno
EricleaGiulia Mattiello
MelantoDalma Kraniak
EurimacoGiovanni Biswas
GioveAntonio Orsini
GiunoneCristina Baggio
MinervaJimin Oh
Nettuno - AntinooJosé Coca
IroAlessio Tosi
Humana fragilità - PisandroAlberto Rouco Miguelez
FortunaTeodora Tommasi
Amore Claudia Graziadei
TempoGiovanni Florian
AnfinomoAndrea Barbato

 

Soli, Coro e Orchestra baroccaIl Teatro Armonico
direttore e maestro al cembaloMargherita Dalla Vecchia
mise en espaceDeda Cristina Colonna
assistenteIlaria Sainato
light designerVincenzo Raponi
assistenteAndrea Tocchio
stylistRicchezza Falcone
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