GIULIO CESARE. Pezzi staccati

Intervento drammatico su William Shakespeare
di Romeo Castellucci
una produzione di Socìetas Raffaello Sanzio 

ideazione e regia Romeo Castellucci
con Dalmazio Masini, Simone Toni e Frans Rozestraten
assistenza alla regia Silvano Voltolina
tecnica Gionni Gardini
produzione Socìetas Raffaello Sanzio
grazie alla collaborazione di Accademia di Belle Arti di Bologna


Spettacoli

venerdì 3 ottobre, 20:00Teatro Olimpico di Vicenza
venerdì 3 ottobre, 22:00Teatro Olimpico di Vicenza
sabato 4 ottobre, 20:00Teatro Olimpico di Vicenza
sabato 4 ottobre, 22:00Teatro Olimpico di Vicenza

«Tornare a Giulio Cesare, spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio creato nel 1997 - spiega la curatrice del progetto Piersandra Di Matteo - non significa assecondare la nostalgia o la seduzione dell’autocitazione. I discorsi di …vskij e Marco Antonio si fronteggiano ora come due nuclei vivi. Sono pezzi staccati come qualcosa che si riferisce a un tutto ma che, al contempo, lo supera. Sono immagini di quel dramma della voce alle prese con il potere nascosto nella forza della parola».

I due “pezzi staccati” sono i due monologhi centrali: il discorso del personaggio “... vskij”, eco del padre fondatore del teatro del Novecento, Stanislavskij, e l’orazione funebre di Marco Antonio in onore di Cesare. Il primo è recitato da un interprete che porta in gola una telecamera endoscopica, la seconda è recitata da un interprete laringectomizzato. La telecamera endoscopica restituisce su uno schermo circolare l’immagine dello strumento di “...vskij”, vale a dire i movimenti della glottide e delle corde vocali. Lo strumento vocale di Antonio, invece,  che nella trama della storiografia e della tragedia, è colui che esce vincitore dalla congiura ai danni di Cesare,  è mutilato, e la sua voce giunge allo spettatore amplificata e alterata da un “apparato”.
È una tragedia dell’ascolto, che non può lasciare indifferenti.
Per Romeo Castellucci, «tutto nasce da un lavoro che si fa sul testo, che poi diventa un lavoro contro il testo».  E il lavoro contro il testo è un lavoro implacabile.

Romeo Castellucci
Nel 1981 fonda, insieme a Claudia Castellucci e a Chiara Guidi, la Socìetas Raffaello Sanzio. Da allora realizza spettacoli come regista, ideatore di scene, luci, suoni e costumi. I suoi lavori sono stati presentati in più di cinquanta nazioni, prodotti dai più prestigiosi teatri e festival del mondo. Insignito di numerosi premi e onorificenze internazionali, il recente conferimento del Leone D'oro alla carriera della Biennale di Venezia è l'ultimo importante riconoscimento del suo percorso artistico.

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