martedì 20 maggio, 21:00 | Teatro Comunale di Vicenza - Sala del Ridotto | Acquista bigliettoAcquista |
Nel panorama musicale contemporaneo, Marc Ribot (Newark, New Jersey, 1954), è un personaggio caratterizzato da una sua propria unicità. Dopo un apprendistato come chitarrista turnista, ha preso a suonare e registrare con un elenco di musicisti e artisti via via divenuto impressionante, da Tom Waits a Caetano Veloso, da John Zorn a Wilson Pickett e Arto Lindsay, e poi Medeski, Martin and Wood, Elvis Costello, Allen Ginsberg, Robert Plant e Alison Krauss, Vinicio Capossela, McCoy Tyner, Elton John, Jamaaladeen Tacuma, Norah Jones, Marianne Faithfull e mille altri che rischierebbero di far diventare la lista da vertiginosa a stucchevole.
L’autentica unicità di Ribot sta però nei suoi lavori da band leader (per esempio con “Ceramic Dog” oppure i Los Cubanos Postizos o, ancora, The Young Philadelphians) o, forse ancor di più, nei set in guitar solo che sono una delle costanti della sua ricerca (si veda l’album “Silent Movies”). A Vicenza, Ribot dividerà la sua performance in una prima parte in solo acustico e una seconda di libere e complete improvvisazioni elettriche con un’altra chitarrista che ama sperimentare, Ava Mendoza.
Marc Ribot, chitarra
Dal 2015 al 2020 Ava Mendoza è stata inclusa continuativamente tra i "chitarristi emergenti" del sondaggio della critica Down Beat. Chitarrista, cantante e compositrice, oggi Ava è fra gli artisti più interessanti delle ultime generazioni che si esprimono attraverso i nuovi linguaggi, quelli che travalicano e al contempo fondono trasversalmente i più diversi concetti di avanguardia, mettendo in contatto le radici del free jazz con l’avant-rock.
Questo tipo di approccio si è sviluppato con lei fin dagli anni californiani formativi con Fred Frith; da qui le plurime collaborazioni con Nels Cline, Matana Roberts, Jon Irabagon, William Parker, The Violent Femmes, tUnE-yArDs, Jamaaladeen Tacuma, Rova Saxophone Quartet, Moppa Elliott e vari altri, cui è seguita la stima e la collaborazione con John Zorn.
Potendo attingere a un background culturale che la avvicina al blues e al fingerpicking tradizionale, nonché grazie a una padronanza prodigiosa dello strumento, la sua tavolozza espressiva, coloristica e in generale creativa, è davvero ampia, con un’intuitiva ma totale consapevolezza improvvisativa, degna dei più navigati cultori della chitarra contemporanea.
Marc Ribot, chitarra
Ava Mendoza, chitarra elettrica