di Valeria Raimondi e Enrico Castellani
con Babilonia Teatri
collaborazione artistica Vincenzo Todesco
scene Babilonia Teatri
luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton
costumi Babilonia Teatri/Franca Piccoli
organizzazione Alice Castellani
grafiche Franciu
produzione Babilonia Teatri
sabato 25 ottobre, 21:00 | Teatro Olimpico di Vicenza |
domenica 26 ottobre, 21:00 | Teatro Olimpico di Vicenza |
Con questo “Jesus”, firmato da Valeria Raimondi, Enrico Castellani e Vincenzo Todesco, la compagnia avanza in un percorso di avvicinamento alla narrazione di storie che si è avviato con la fiaba di Pinocchio e che è proseguito sul personaggio e la vicenda di Lolita, con cui si intese parlare della ferocia di un mondo che frantuma anche i sogni di una ragazzina. Due storie diverse, perciò ma con una forte caratteristica comune: quella di essere molto popolari. Non nei dettagli, o nella precisa successione degli eventi, ma nella loro appartenenza profonda all’immaginario collettivo e alla loro capacità di aprire mondi praticamente sterminati.
L’idea di arrivare alla storia di Gesù, perciò, su questa linea, è venuta quasi da sé.
Tutti, si dice, conoscono svariati elementi della storia del nazareno. E lo spettacolo è stato realizzato proprio a partire dai racconti sulla sua vita, dalle sue parole e dalle sue azioni, cercando di risalire all’origine della religione cristiana “per capire – afferma la compagnia - da dove nasca il nostro bisogno di credere”.
Si tratta di un confronto con un pensiero tramandato da secoli, e che nel tempo si è modificato, forse anche giungendo a contraddire se stesso. Per questo, è la risalita verso l’origine a rivelarsi necessaria per affrontare l’inquietudine insita in ognuno, il bisogno di dare un ordine al caos e di trovare risposte.
"Ci chiediamo che ruolo abbia la religione nella nostra vita”. Le domande si affollano, nel confronto con la figura di Gesù e con l’ipotesi del credere. La fede sarebbe la possibilità di trovare un contatto col sacro, o è la sua negazione? E’ un mezzo per entrare in relazione col divino, o per conoscere quale sia il nostro ruolo nel mondo?
BABILONIA TEATRI
è una delle compagnie italiane più innovative del panorama teatrale contemporaneo, ed è già stata insignita di numerosi premi fra cui il Premio Hystrio 2012 per la Drammatugia, il Premio Ubu 2011 per la novità italiana / ricerca drammaturgica, il Premio Off del Teatro Stabile del Veneto, il Premio Speciale Ubu 2009 per la capacità di rinnovare la scena. Fondata nel 2005 da Enrico Castellani e Valeria Raimondi, si è subito imposta sulla scena italiana per il suo sguardo irriverente e divergente su alcune questioni brucianti del nostro tempo, fra cui il razzismo, il lavoro, la pornografia dell’informazione, la smania di successo, la violenza o ancora la desertificazione culturale. Con il suo stile e i suoi codici fuori dagli schemi, che spaziano dal linguaggio visivo al video, la compagnia cerca di muovere la necessità e l’urgenza dell’interrogazione, facendo emergere conflitti, tensioni e corti circuiti mentali.