Wednesday 11 May, 21:00 | Auditorium Fonato di Thiene |
Il progetto “Furious Mingus” risale al 2009: allora si trattava del trentennale della scomparsa del colossale bassista eponimo. La ricorrenza del centenario mingusiano ha dato a Furio Di Castri l’assist per rispolverarlo. Quella del 2022 è quindi una sorta di versione ‘revisited’, con un nuovo cast di musicisti.
Del resto nulla, neanche il passare del tempo, può scalfire la posizione occupata da Charles Mingus nella storia del jazz e l’influenza esercitata dal suo lascito musicale, nel quale convivono le radici del blues e l’estetica di Duke Ellington, la forza di Coltrane e la creatività di Charlie Parker, rese uniche e diverse dalla sintesi fattane da Mingus, personalità non meno sovrumana di quella dei suoi modelli. L’accostamento in altorilievo tra la concezione compositiva e l’improvvisazione, in Mingus, sprigiona un’energia dalla forza libertaria, un’espressività al calor bianco.
A Di Castri interessa anche il gioco numerologico che c’è dietro la vita di Mingus: «Mingus - spiega il bassista - giocava con i numeri. Nelle sue composizioni tutti i cambiamenti di tempo sono costruiti secondo le regole dell’aritmetica: moltiplicazioni, divisioni, frazioni. Ci sono combinazioni di 2 e di 3 (2, 3, 4, 6, 8, 12 e 16) fino a sfiorare il mondo dei numeri primi con il 19, la chiave della modulazione ritmica di una delle sue ultime composizioni, Sue’s Changes. Diciannove. Il 19 moltiplicato per 3 fa 57, proprio come gli anni che Mingus avrebbe compiuto pochi mesi dopo quel brutto gennaio del 1979».
Furio Di Castri | contrabbasso |
Achille Succi | sax contralto e clarinetto basso |
Giovanni Falzone | tromba |
Fabio Giachino | tastiere e pianoforte |
Mattia Barbieri | batteria |
Si avvisa che dal 1° maggio 2022 decade l'obbligo di esibire il Green Pass 'rafforzato' per l'accesso a Teatro.
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