Cappuccetto Rosso. C'era una volta il lupo e la fanciulla
Danzare per educare

Cappuccetto Rosso. C'era una volta il lupo e la fanciulla

Danzare per educare 2017/2018

Spettacolo per le scuole - dai 4 ai 10 anni

Compagnia Atacama

ideazione, coreografia, regia Patrizia Cavola - Ivan Truol
con Stefania Di Donato, Valeria Loprieno, Cristina Meloro
voce registrata Alessandro Fabrizi
musiche originali Epsilon Indi
costumi, scene Arianna Pioppi
disegno luci Danila Blasi
produzione Atacama

con il contributo di
MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Dipartimento Dello Spettacolo
Regione Lazio - Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili – Area Spettacolo dal Vivo
Residenze La Scatola Dell’Arte

Produzione 2016

Spettacoli

martedì 27 febbraio, 10:00Sala del Ridotto

Ispirazione di questa nuova creazione è una delle fiabe europee più conosciute al mondo, Cappuccetto Rosso, della quale esistono numerose differenti versioni. Gli autori, partendo dalla fiaba, intendono esplorare il contrasto tra il mondo luminoso e sicuro del villaggio e quello oscuro e insidioso della foresta. Andare nel bosco come metafora del percorso che ogni individuo deve affrontare per crescere, lasciando la sicurezza dell’infanzia per divenire adulto. Sviluppare il proprio essere attraverso il passaggio nella foresta del proprio lato oscuro e nel caso di Cappuccetto rosso, nella profonda e oscura foresta della femminilità. Andare nel bosco perché la vita abbia inizio.
Attraversare, incontrare il lupo, disobbedire, aprirsi alle possibilità che scaturiscono dal percorrere strade altre, errare per sentieri sconosciuti e interrotti, Holzwege, procedere verso la meta dello svelamento del sé attraverso un continuo sviamento, una irriducibile erranza.

Holz è un’antica parola per dire bosco. Nel bosco ci sono sentieri (wege) che, sovente ricoperti di erbe, si interrompono improvvisamente nel fitto. Si chiamano Holzwege. Ognuno di essi procede per suo conto, ma nel medesimo bosco. L’uno sembra sovente l’altro: ma sembra soltanto. Legnaioli e guardaboschi li conoscono bene. Essi sanno che cosa significa “trovarsi su un sentiero che, interrompendosi, svia. Martin Heidegger

Il concept vuole mettere in atto differenti sguardi sul racconto narrato dalla fiaba, rilevare varie sfaccettature dei personaggi, tre diverse Cappuccetto Rosso con caratteri e qualità differenti che reagiscono ognuna a modo suo al compito affidatagli dalla mamma e all’incontro con il lupo, determinando tre possibili differenti storie. Stesso spettro di possibilità per il lupo che può manifestarsi come aggressore che inganna e uccide, come amico e guida che conosce il bosco e aiuta la bambina a percorrerlo, come opportunità di incontrare suo tramite la parte selvaggia, l’istinto che è in lei.
L‘allestimento scenografico prevede il pavimento ricoperto di foglie, un mare verde che le danzatrici possono muovere e spostare ad ogni passo, lasciando tracce e sentieri, dentro cui possono immergersi, scomparire e riemergere. Il progetto coreografico vuole unire l’elaborazione della danza/poesia fisica ad un lavoro di costruzione pittorico e visionario sull’immagine, all’uso della parola e del suono, all‘interazione con le musiche originali.

Lo spettacolo incanta, racconta e diverte...ha la capacità di trattare l’argomento con profondità e sotto una nuova luce, che permette la fruizione ad un pubblico di diverse età. Un gioiello. Ludovica Avetrani

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