Rosalind Franklin. Il segreto della vita
Prosa

Rosalind Franklin. Il segreto della vita

con Asia Argento e Filippo Dini
Prima regionale

di Anna Ziegler

con
Asia Argento
Filippo Dini


e con
Giulio Della Monica
Dario Iubatti
Alessandro Tedeschi
Paolo Zuccari


scene Laura Benzi
costumi Andrea Viotti
luci Pasquale Mari
musica Arturo Annecchino
ideazione e realizzazione video Claudio Cianfoni
dramaturg Nicoletta Robello Bracciforti

Interpreti e personaggi
Rosalind FranklinAsia Argento
Maurice WilkinsFilippo Dini
Ray GoslingGiulio Della Monica
James WatsonDario Iubatti
Don Caspar Alessandro Tedeschi
Francis Crick Paolo Zuccari

durata 2 ore e 15 minuti compreso un intervallo

INCONTRO A TEATRO
sabato 24 e domenica 25 marzo 2018 ore 19.30
condotto da CRISTIANO SEGANFREDDO innovatore e imprenditore creativo.

Spettacoli

sabato 24 marzo, 20:45Sala Maggiore
domenica 25 marzo, 20:45Sala Maggiore

La grande Storia, la scoperta della struttura del DNA e il piccolo straordinario racconto degli ultimi anni di vita della scienziata Rosalind Franklin. Ci troviamo di fronte ad uno degli avvenimenti più sconvolgenti e controversi nella storia del pensiero e delle conoscenze scientifiche. Tutta l’umanità si inchina e si compiace in un unico trionfale applauso nei confronti dei grandi scienziati che sono riusciti a decifrare quello che comunemente era definito “il segreto della vita”. La vicenda tuttavia fu tutt’altro che epica e nobile. I personaggi coinvolti in questa scoperta furono molti, tutti scienziati autorevoli che collaborarono in diverse fasi alla stessa ricerca, ma che furono vittime e carnefici, a seconda delle alterne fortune, delle reciproche invidie e desideri di riscatto personali.
Tutti lottarono per avere un personale posto di rilievo nella Storia, ognuno con le proprie capacità e spinto da personali motivazioni, talvolta anche nobili, ma sempre e comunque a discapito del sesto personaggio di questa storia, dell’unica donna di questa favola, una donna meravigliosa e detestabile, una persona limpida e contradditoria, ambiziosa e vigliacca, insomma una donna fuori dalle umane catalogazioni e impossibile da raccontare: Rosalind Franklin. Il testo si avvolge proprio come una doppia spirale intorno a lei, intorno alle sue brutture e alla sua grazia. Il suo merito fu quello di fotografare un campione di DNA con una tecnica delicatissima e complessa che sfruttava la diffrazione a raggi X. In particolare, la fotografia numero 51, riuscì a immortalare in modo più nitido la X della doppia elica del DNA. Un grande dono che Rosalind fece alla scienza, all’umanità e a sé stessa. L’ambiziosissimo James Watson, con la complicità del suo collega Francis Crick, sfruttò la fotografia per costruire un modellino del DNA, passare alla storia come il vero responsabile della “grande scoperta” e vincere anche il Nobel, nove anni dopo, quando ormai la povera Rosalind era già prematuramente scomparsa all’età di 37 anni. Nel corso della pièce, i personaggi saltano continuamente da un presente, che non è definito, ad un passato, che è quello del ricordo, quello delle “scene”, in cui la Storia della scoperta del DNA si interseca con la storia di Rosalind. Le scene, quindi, si alternano con i commenti e le dissertazioni dei personaggi al presente, in un continuo susseguirsi di immagini che risultano distorte, non verosimili o non coerenti a giudizio della nostra logica educata, ma che inevitabilmente contribuiscono ad arricchire e a comporre quel film o quel sogno che lentamente si srotola sereno e perfettamente compiuto nella nostra mente.

Filippo Dini

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