Soft Machine Legacy & Keith Tippett

con
John Etheridge chitarra;
Theo Travis flauto, sax;
Roy Babbington basso;
John Marshall batteria;
Keith Tippett pianoforte.

unica data italiana

con
John Etheridge chitarra;
Theo Travis flauto, sax;
Roy Babbington basso;
John Marshall batteria;
Keith Tippett pianoforte.

unica data italiana

Spettacoli

domenica 10 maggio, 22:00JCT Teatro Astra

Una storia lunga quasi cinquant’anni. I Soft Machine sono stati il gruppo di punta della cosiddetta scena di Canterbury: luogo di fermento musicale per antonomasia nell’Inghilterra che si preparava alla rivoluzione sociale e musicale della fine degli anni Sessanta. Campioni del jazz rock, che nella loro particolare miscela attingeva fortemente alla nascente psichedelia, al beat, al progressive rock e al jazz elettrico milesdavisiano, i Soft Machine vedono la luce nel 1966 con Kevin Ayers, Robert Wyatt, Daevid Allen e Mike Ratledge. Nel giro di pochi anni raggiungono l’apice della fama, viaggiando di pari passo e condividendo ingaggi con gruppi come i Pink Floyd e gli Experience di Jimi Hendrix.
La storia del gruppo è sempre stata movimentata sin dai primi giorni, con un ininterrotto via vai di musicisti: alla fine degli anni Settanta sono già più di venti i membri ed ex membri dei Soft. Dopo una interruzione tra il 1988 e il 2002, il gruppo risorge come Soft Work nel 2002 e due anni più tardi prende il nome di Soft Machine Legacy. In quest’ultimo decennio vari fattori, non ultimo la scomparsa di diversi suoi membri, hanno continuato a far mutare l’organico, che però ancora oggi comprende tre componenti storici della band: Roy Babbington, John Etheridge e John Marshall. A questi si aggiungono la nuova presenza di Theo Travis e la partecipazione, un po’ alla stregua di uno special guest, di Keith Tippett, uno dei pianisti più rappresentativi del jazz inglese. E così il groove jazz rock continua con una rinnovata e ammodernata propulsione funky.

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