Spettacoli - 74° Ciclo Classici

Fedra

Prima nazionale

**A seguito di un recente infortunio Anna Bonaiuto non potrà essere in scena. La produzione ha subito delle variazioni**

Spettacoli

venerdì 8 ottobre, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza
sabato 9 ottobre, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza
domenica 10 ottobre, 21:00Teatro Olimpico di Vicenza

Questa Fedra, cristiana del XVIII secolo e dei giorni nostri, è figlia di Minosse e Pasifae e nipote del Sole. Aricia, vivace, seducente, che acconsente alla fuga con Ippolito solo “con l’anello al dito”, è pronipote della Terra. Teseo, marito di Fedra, un bel giorno, è sceso al Tartaro per “disonorare il letto” di Plutone. Questo straziante dramma, che potrebbe ben svolgersi ai nostri giorni, porta con se brandelli di leggende vecchie di tre o quattro millenni.
Racine è immerso nel mondo antico, anzi mitico: le persone sono discendenti dai celesti, la terra e il cielo sono insieme congiunti. Vicina vigila la Morte. Il mito, si può forse dire, è realtà ardente. In quest’opera l’autore elimina il tempo. La passione di Fedra non si sviluppa: esplode. Essa non deve trasformarsi o percorrere corruzioni, può soltanto creare attorno a sé il vuoto perché in Racine tutti, salvo la Regina - Ippolito appena fracassato sulle coste fragorose, Teramene, Teseo, Aricia, Enone, lo stesso Nettuno il mostro invisibile - vivono il tempo necessario ad eccitare gli ardori, i furori, i rimorsi e i trasporti di Fedra che ci trapassa il cuore con i più nobili accenti di concupiscenza e rimorso che la passione abbia mai ispirato.
Qui gli Dei non sono che una pura proiezione delle sorti, delle passioni, delle istituzioni umane e la paura che i personaggi ne hanno è solo quella di loro stessi, di sé e degli altri. In scena una panchina e, di lato, in proscenio, un inginocchiatoio dove infine l’anima di Fedra paga confessando “la colpa” della passione, portatrice del male in ogni angolo del nostro bene.

Patrick Rossi Gastaldi

daJean Racine
conMarianella Bargilli, Fabio Sartor, Matteo Cremon, Silvia Siravo, Leonardo Sbragia
con la partecipazione diPaila Pavese
costumiDaniele Gelsi
adattamento e regia Patrick Rossi Gastaldi
produzione

Aurora Produzioni

 

Durata: 90 minuti (senza intervallo)

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